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Alimentazione e Tumore

Immagine del redattore: Mara di NoiaMara di Noia

In questi ultimi anni, come ormai tutti sappiamo, le malattie croniche e degenerative come i tumori, sono in aumento in tutte le fasce di età. 


Ottobre è il mese della prevenzione per questo vogliamo riportare i dati di due Istituti di Ricerca Italiani che raccomandano l’attuazione delle linee guida per la prevenzione del cancro.


WORLD CANCER RESEARCH FUND


Nel 2015 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), l’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità che valuta e classifica le prove di cancerogenicità delle sostanze, ha classificato la carne rossa come probabilmente cancerogena per gli esseri umani. Inoltre, ha valutato la carne processata, ossia gli insaccati, i salumi e simili, come sicuramente cancerogeni per diversi tipi di cancro, tra cui quelli del colon-retto. La valutazione da parte della IARC si basava sull’analisi della letteratura scientifica nota fino a quel momento. Alla valutazione era seguita la raccomandazione di non consumare per quanto possibile carne processata e di non superare i 350 grammi alla settimana di carne rossa per limitare il rischio di cancro.

Negli anni passati da allora la ricerca è andata avanti e sempre più evidenze mostrano che la valutazione della IARC andava nella giusta direzione, anche per quanto riguarda i tumori che insorgono in età giovanile. 


Tra queste vi sono alcuni studi sul ruolo del microbiota, l’insieme di microrganismi che vivono su alcune superfici esterne e interne del corpo, in particolare a livello intestinale.

Oggi sappiamo che l’esposizione a fattori ambientali, la dieta e altre abitudini modificano sia la composizione del microbiota intestinale, sia le reazioni che avvengono nel corpo umano anche grazie al contributo dei piccoli organismi ospiti. Questi cambiamenti possono a loro volta influire su processi patologici come la formazione di un tumore.

Gli studi rivelano che alcune differenze nella dieta, possono spiegare una percentuale significativa delle differenze tra i fattori di rischio tra i pazienti a esordio giovanile e quelli a esordio in persone più mature.

I risultati della ricerca sembrano dunque confermare che la dieta è un fattore di rischio rilevante per il tumore del colon-retto per tutte le età e in particolare per le persone più giovani. 


Gli autori ritengono per questo che uno dei modi più efficaci con cui questi adulti, sotto i 60 anni, possono ridurre la probabilità di sviluppare un cancro colorettale è fare attenzione alla propria dieta

Nell’insieme i dati raccolti confermano che la dieta sarebbe tra i fattori di rischio più importanti nel rischio di cancro del colon-retto e che essa può influenzare la composizione più del microbiota intestinale. 

Si tratta di una buona notizia, dato che l’alimentazione è un fattore di rischio modificabile!


Ricordiamo che i fattori di rischio che risultano più associati all’aumento dei tassi di incidenza e mortalità per tumore al colon-retto tra le fasce d’età più giovani sono obesità o sovrappeso, alti livelli di glucosio nel sangue e diabete, il consumo di alcol e una scarsa attività fisica. 


L’obesità è un elemento particolarmente importante. 


La crescente prevalenza di sovrappeso e obesità tra le generazioni più giovani potrebbe probabilmente contribuire in modo sostanziale all’aumento delle diagnosi.

Tumor
Prevenzione Tumore

Di seguito condividiamo le indicazioni alimentari dell’Istituto dei Tumori di Milano:


Mantenere un peso salutare.


Obiettivi per un peso corporeo ottimale:


Per gli adulti

Mantenere un peso salutare (definito da un indice di massa corporea BMI) tra i 18.5 e 25 kg/m2). 

L’indice di massa corporea indicato anche come BMI (dall’inglese body mass index) è calcolato come il rapporto tra il proprio peso corporeo (espresso in Kg) ed il quadrato dell’altezza

Non aumentare di peso durante tutta la vita.

Evitare l'aumento della circonferenza vita.


Per i bambini e gli adolescenti

I valori ottimali di BMI variano con l’età ed il sesso e sono più bassi rispetto a quelli degli adulti.

Essere fisicamente attivi tutti i giorni: camminare di più e stare meno tempo seduti.


Obiettivi per essere fisicamente attivi:

Essere moderatamente attivi, partendo da un minimo di 150 minuti di attività aerobica di intensità moderata o 75 minuti di attività aerobica intensa alla settimana e cercando di aumentarla seguendo le linee guida nazionali.


Limitare le abitudini sedentarie (televisione, computer, telefono). Evitare di stare seduti senza alzarsi per lungo tempo.

Seguire una dieta ricca di cereali integrali, verdure (non amidacee), frutta e legumi, semi e frutta secca, condimenti di buona qualità, alimenti fermentati.


Obiettivi nutrizionali:

Consumare alimenti che forniscano almeno 30 grammi di fibra alimentare al giorno.

Includere nella maggior parte dei pasti cereali integrali (riso, frumento, avena, orzo e segale ecc.) e legumi

(fagioli, ceci, lenticchie ecc.).

Consumare almeno cinque porzioni (circa 400 grammi) di verdura e frutta ogni giorno.


Le persone che hanno una dieta tradizionale a base di patate ed altri tuberi amidacei dovranno integrarla e completarla con un consumo regolare di verdure non amidacee, legumi e frutta.


  1. Limitare i cibi "fast food” e i cibi pronti con un’importante trasformazione industriale e ricchi di grassi, zuccheri e amidi


  1. Limitare il consumo di alimenti trasformati ricchi di grassi, amidi o zuccheri - compresi gli alimenti da "fast food”, piatti pronti, snack, patatine, merendine, biscotti, dolciumi, barrette e caramelle.


  1. Limitare il consumo di carni rosse (bovine, suine, ovine)


  1. Evitare i salumi e le carni conservate.


  1. Se si consumano carni rosse, limitare a un massimo di tre porzioni la settimana (350 grammi di peso cotto).


  1. Evitare il consumo di bevande zuccherate. Bere principalmente acqua e bevande non zuccherate.


  1. Limitare il consumo di alcol. Per la prevenzione del cancro, è bene non bere alcolici.


Cercare di soddisfare i bisogni nutrizionali attraverso la sola dieta.


Per chi ha avuto un tumore, se questo è possibile ed in accordo col proprio medico curante, valgono le stesse raccomandazioni per la prevenzione.


Tutte le persone che hanno avuto una diagnosi di malattia oncologica dovrebbero ricevere assistenza

nutrizionale e consigli sull’attività fisica da professionisti qualificati.


Tutte le persone che hanno avuto una diagnosi di tumore, dopo la fase acuta del trattamento, sono invitate a seguire le raccomandazioni su dieta, peso corporeo e attività fisica che sono valide per la popolazione generale.


Una dieta basata sulle raccomandazioni del WCRF è caratterizzata da alimenti e bevande con alta concentrazione di vitamine, minerali e fibra e un basso contenuto di sale, grassi saturi, grassi trans, zuccheri aggiunti e carboidrati raffinati.

Tutto ciò che si trova negli alimenti industriali, sia dolci che salati. 

Si tratta perciò di una dieta in grado di promuovere un buono stato nutrizionale e di proteggere dal rischio di carenze nutrizionali e di malattie cronico-degenerative.


È anche importante ricordare che per ridurre il rischio di cancro bisogna evitare di fumare e di esporsi al fumo passivo, limitare l’esposizione prolungata al sole.


Fonti:

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