Lo studio del microbioma intestinale apre un universo di conoscenze sempre in divenire, la comprensione di tale argomento rivoluziona il concetto “classico” di malattia e di guarigione.
Il microbiota, è l’insieme della popolazione microbica che vive nel nostro apparato digerente e soprattutto nel nostro colon, rappresenta un vero e proprio organo che condiziona in modo profondo la nostra esistenza.
Noi siamo il risultato della perfetta simbiosi tra i nostri geni e quelli della popolazione microbica (batteri, virus e funghi) che ospitiamo. Parliamo in numeri:
Un milioni di geni microbici interagiscono, ogni secondo della nostra vita, con i 23 mila geni del nostro DNA.
In seguito a diversi anni di attività e ricerca, si è scoperto che l'alterazione cronica del microbiota intestinale stimola direttamente la nostra genetica dando la possibilità o meno di sviluppare malattie croniche, autoimmuni, degenerative e oncologiche. Questo permette oggi di avere strumenti terapeutici nuovi.
Infatti soltanto riportando lo stato di equilibrio stabile della nostra popolazione batterica e fungina (eubiosi), si può iniziare a parlare di una vera prevenzione e là dove la patologia sia già insorta, una cura efficace che vada alla radice del problema e non si limiti a spegnerne i sintomi.
La letteratura evidenzia che le persone con malattie croniche e degenerative presentano, a seconda della patologia di cui soffrono, la netta prevalenza di una colonia batterica su tutte le altre, un microbiota cioè in disequilibrio.
Già solo cambiando alimentazione si può fare un primo e fondamentale passo per affrontare tali patologie. Noi nutriamo il nostro microbioma.
L’ alimentazione scorretta infatti sostiene batteri che possono generare innumerevoli patologie, che a loro volta generano tossine, che dall’intestino, attraverso il circolo entero epatico, creano una intossicazione del fegato, generando così un circolo vizioso.
Ogni volta che portiamo un cibo alla bocca abbiamo la possibilità di curarci o viceversa ammalarci nutrendo batteri nocivi e intossicando o aiutando il fegato nel mettere a disposizione l’energia insita nell’alimento stesso.
Il nostro microbioma è anche condizionato dall’uso cronico di farmaci, dall’esposizione ad elementi inquinanti, ai metalli, alle radiazioni a cui siamo quotidianamente esposti.
La stretta relazione tra lo stress emozionale e il microbiota merita un articolo a sé, per comprendere il significato profondo della malattia. Basta pensare che il novanta per cento della serotonina (la molecola della felicità) viene prodotta nell’intestino, per comprendere che molti disturbi psicologici possano essere interpretati e affrontati in modo differente.
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