Il legame stretto tra intestino e cervello è ormai consolidato scientificamente.
Entrambi sono veri cervelli autonomi, con cellule neuronali distinte, ma capaci di dialogare e influenzarsi reciprocamente in modo costante.
Il cervello enterico ci mette in contatto visceralmente con la realtà oggettiva, mentre il cervello encefalico è il regno della mente, condizionato dalle nostre esperienze e dall'inconscio collettivo e famigliare. Le emozioni, sensazioni, premonizioni e intuizioni appartengono al cervello enterico, mentre i giudizi, pregiudizi, strutture e sovrastrutture sono connesse al cervello encefalico.
Entrambe le strutture sono protette dagli agenti patogeni da un filtro a maglie strette posto a livello dell'epitelio intestinale. Tuttavia, quando l'intestino è infiammato, questa protezione diventa più lassa e si indebolisce, come nella sindrome dell’intestino gocciolante o in quella che è comunemente descritta come sindrome del colon irritabile, in cui le sostanze tossiche entrano in circolo e passano il filtro encefalico, costituito dalla barriera ematoencefalica, e raggiungono il cervello.
A questo punto, per evitare ulteriori danni, la barriera ematoencefalica si chiude, escludendo il cervello per proteggerlo da danni irreversibili, ma questo fenomeno diventa sintomatico con disturbi mentali che spesso necessitano di essere trattati con benzodiazepine o altri farmaci, quando basterebbe curare la disbiosi intestinale.
Se però questo disequilibrio è persistente, col tempo la barriera ematoencefalica diventa meno efficiente e i disturbi mentali tendono ad aggravarsi e a diventare cronici. Purtroppo con l’avanzare dell’età, questa dinamica diventa comune e molto diffusa in quanto le due barriere, enterica e encefalica, tendono a diventare meno efficienti.
Il microbiota, l’insieme dei batteri che popolano il nostro intestino, è fondamentale per la salute della mucosa intestinale, regola l'assorbimento dei nutrienti e la modulazione del sistema immunitario. È inoltre responsabile del sistema immunitario di barriera e implicato nella formazione di neurotrasmettitori fondamentali per il nostro equilibrio psico-emozionale: serotonina, dopamina e ossitocina.
Questo sistema complesso deve essere nutrito, e quando mangiamo diamo sostanza ad alcune colonie batteriche e non ad altre. Alcune prolifereranno e altre no.
Questo significa che le nostre scelte alimentari condizionano in maniera importante il nostro stato di salute.
Uno squilibrio nel microbiota può causare diverse patologie, tra cui malattie metaboliche, autoimmuni e neurodegenerative. La prevenzione primaria delle malattie risiede nell'alimentazione e nello stile di vita che scegliamo quotidianamente.
Il vero cambiamento inizia con l'acquisizione di consapevolezza sul nostro rapporto con il cibo, che influisce non solo sul nostro corpo, ma anche sulla nostra mente e sull'ecosistema globale. La nostra scelta alimentare impatta l'equilibrio dell'intero pianeta.
Promuoviamo quindi un cambiamento nel nostro approccio al cibo per garantire la salute di tutti gli esseri viventi e del mondo che ci circonda.
Senza consapevolezza non c’è possibilità di cura, anzi la sua mancanza è la genesi stessa della malattia.
Buon cambiamento e inizio di guarigione a tutti voi.
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