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  • Immagine del redattoreMara di Noia

Dolcevita: lo zucchero e i suoi sostituti

Quando si decide di fare un cambiamento alimentare, dobbiamo porre grande attenzione agli zuccheri che scegliamo per la nostra alimentazione, ma oggi non basta più questo.


Sul mercato si sono affacciati dei sostituti del saccarosio che sono peggio del saccarosio stesso, e che siamo tenuti a conoscere se vogliamo migliorare la nostra alimentazione e salvaguardare la nostra salute.


Spesso eliminiamo lo zucchero bianco, ma introduciamo nella nostra giornata sostituti peggiori. Siamo sedotti dal marketing suadente, ma in realtà molto aggressivo, della comunicazione zero calorie e del basso indice glicemico.


Il nostro organismo non ragione guardando le calorie, ma registrando il gusto: per intenderci, il nostro pancreas non è in grado veramente di discernere il numero di calorie di un dato dolcificante, ma è in grado di registrare il gusto dolce.


Più un alimento è dolce, più il pancreas metterà in atto una serie di risposte fisiologiche che porteranno alla produzione di ormoni, insulina e glucagone, che regoleranno la circolazione del glucosio nel nostro sangue.

Ecco perchè dobbiamo tenerci alla larga da aspartame, sotto la lente di ingrandimento dell’OMS che si è pronunciata proprio in questi giorni sulla sua cancerogenicità, saccarina, ma anche da tutti i nuovi sostituti del saccarosio, come stevia, sucralosio, eritritolo.


Quindi perché evitare stevia, eritritolo e sucralosio indicati dal marketing come zuccheri sani?


Perché sono molto più dolci del saccarosio a parità di peso. Come abbiamo detto, il nostro pancreas registrerà una quota di gusto dolce maggiore che se mangiassimo un grammo di saccarosio, mettendo in atto la sua risposta fisiologica ormonale e “stressandosi molto”, dato che l’aumento della glicemia non è tollerato dall’organismo che reagisce immediatamente, abbassandola.



Questi up&down della glicemia, sono molto pericolosi, generano stanchezza, confusione mentale, emozioni negative e sono dannose per la nostra salute. Inoltre, ci lasciano un costante senso di fame.

Ecco perché scegliere i malti, malto di riso, mais e orzo, un buono zucchero di cocco integrale, o zuccheri davvero poco lavorati dall’industria, imparare a usare la frutta disidratata può aiutarci a soddisfare un bisogno di dolce (uvette, datteri, albicocche essiccate).


Evitiamo per adulti e bambini il gusto dolce industriale. Crea dipendenza al nostro corpo e alla nostra mente.


Il gusto dolce è il nostro primo gusto, e ha a che fare con il latte della nostra mamma, che è naturalmente dolce. Ecco perché una vita senza gusto dolce non è possibile, ma dobbiamo acquisire gli strumenti per conoscere quello che è il meglio per noi.


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