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Alimentazione sana e longevità

Immagine del redattore: Mara di NoiaMara di Noia

Oggi sappiamo che se un over 60 si ammala di alcune patologie, significa che non ha lavorato sul suo progetto di salute dai 40 anni in su.


L’età media degli Europei si sta alzando, ma è anche vero che dopo i sessant’anni si assiste ad un incremento di disturbi e malattie che aumentano la necessità di accedere a visite specialistiche e conseguenti terapie a base di farmaci.


La cosa migliore da fare è lavorare sul nostro organismo, costruendo un progetto di salute non conseguente ad una patologia, la cosiddetta prevenzione di cui sentiamo sempre parlare.


La prevenzione deve accompagnarsi alla consapevolezza che il nostro organismo spesso lavora sovraffaticando gli organi senza dare segni clinici fino al momento in cui questi compaiono. Questo vuol dire che è in grado di compensare anche per anni situazioni critiche, fino al momento in cui si rendono manifesti sintomi anche gravi.


Da anni popolazioni che vivono per molti anni sani, nelle cosiddette Blue Zone, sono oggetto di studio per scoprire il segreto della loro longevità. Una ce l’abbiamo in Italia, l’Ogliastra, in Sardegna, che ha la più alta concentrazione mondiale di uomini centenari. Le altre sono le isole di Okinawa in Giappone, Ikaria in Grecia, la penisola di Nicoya in Costarica e Loma Linda in California.


La scienza ci consiglia per prima cosa, di tenere a bada quelle sindromi che portano un sovraccarico sistemico e infiammazione cronica, cioè di tutto il nostro organismo, come la sindrome metabolica che consiste in: circonferenza addominale aumentata, deposito di grasso viscerale, pressione alta, metabolismo del glucosio aumentato al mattino, parametri lipidici alterati.


Le grandi patologie oggi nascono dalla sindrome metabolica, dall’obesità, dal diabete e dalle malattie cardiovascolari. 


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Avere un eccesso di grasso addominale vuol dire avere una infiammazione costante nel nostro organismo, e aprire la porta a  diverse patologie, e questo grasso produce (diventando una vera e propria ghiandola endocrina) ormoni e sostanze infiammatorie, continuamente, aumentando il rischio di ammalarci di numerose patologie, tra cui anche la malattia di Alzheimer, il cancro, le malattie metaboliche, come il diabete, che ci espone al rischio di ictus, infarto, complicanze renali, cardiache, osteoporosi. 

La circonferenza della vita è un buon indicatore del grasso viscerale: nella donna c’è un aumento del rischio oltre gli 80 cm, negli uomini oltre i 94 cm. 


Non è assolutamente una questione estetica, o un giudizio, ma solo una questione di salute.

È il limite che il corpo mette alla sua attività di compensazione, oltre il quale non potrà andare, e molte patologie diventeranno sintomatiche.


Una dieta vegetale sana, che si basi sulle 7 “magiche” categorie e il movimento, (la cui assenza oggi è indicata come una nuova pandemia), ci permetteranno di mantenere l’equilibrio del nostro organismo, di ridurre i fattori di rischio, mantenerci in salute e di avere energia per fare.


Questo ci permetterà di regolare i ritmi sonno-veglia, e cosi di poter gestire la secrezione di ormoni in maniera ottimale, rendendo il corpo in grado di reagire meglio allo stress e per avere un microbiota intestinale in equilibrio e una comunicazione dell’intestino con tutto il nostro corpo, cervello compreso. 

È nota ormai da molti anni la comunicazione tra intestino e cervello, attraverso molecole che costituiscono "l’asse intestino-cervello". Tale asse ci permette di pensare e tenere lontani anche i disturbi dell’umore, la depressione e la tristezza.

Tutto questo solo mangiando meglio.  


- Chi ha un’alimentazione vegan non nutrendosi di dolore e sofferenza, rifiutando il cibo animale, soprattutto per questo motivo, non si alimenteranno del loro dolore, della paura, della sofferenza per le modalità in cui nascono, crescono, e infine muoiono, per essere cibo di cui non c’è bisogno.-


Inoltre la meditazione ci potrà aiutare a essere presenti a noi stessi, a essere più consapevoli delle nostre scelte, riducendo anche lo stress, la grande malattia del nostro tempo.

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